Sintomi inquietanti (lo stato del mio sistema nervoso)
Parlami, Galileo
Questo vento non fa che alimentare le nostre angosce, Maestà
(c’è forse una qualche saggezza che nasce dalla disperazione?)
…
Queste montagne minacciose, queste grandiosità monotone, che altro non infondono se non un senso di timore, di debolezza e di sconforto
Ottuse propaggini calcaree contro il cielo rivolte
(che ci artigliano lo sguardo e ci azzannano il cuore)
…
Le cose che ci circondano resistono, permangono, e ci informano
Tra un attimo sarà buio duro e pesto (dentro, qui, ovunque)
Tutta la possibile quotidianità (lo scenario del nostro autocontrollo)
Noi non coincidiamo con il mondo
Noi non siamo così importanti
Nell’idea del nostro chalet incantato (Angulus)
(Da “La questione del Gatto”, inedito)