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Voci che favoleggiano d’incontri ai limiti del deliquio, tramandate da epoche in cui avventurarsi nelle campagne notturne era una sfida perduta e le città, al calar del sole, erano preda di sanguinose razzie dalle quali ogni difesa era preclusa. Voci che riferivano di corpi lacerati dopo un appuntamento fatale, di lingue mozzate, di alberi inceneriti, di anime cadute nella demenza. Echi che risuonavano delle sue improvvise metamorfosi in sabbia del deserto che odorava di mare ed in principio guerriero silenzioso col giustacuore carminio che indicava un punto invisibile oltre le montagne.
(da SESCION, 7 siciliani, I Quaderni del Battello Ebbro)