Sul prato sul monte sul fare del giorno spara il cannone si ripete un’usanza di cui nessuno mi sa rintracciare i perché. Alla fine di quest’introduzione ho ottenuto di stare a meno di un metro, ogni giorno di lato a meno di un metro ma non rischio la vita: per recuperare la mia sordità, bei tempi, per non sentirti mai più. Eppure queste orecchie già un poco ottuse, ora lo vedo, non mi daranno completa soddisfazione: è il caso di dirlo: ora lo vedo: la vista rimane e se la vista rimane io ti vedo e ti vedo la bocca e non riesco a non sapere che parli e nei casi più sfortunati ti leggo il labiale: dove trovare un cannone così piccolo che per usanza spari e mi faccia fuori gli occhi senza farmi fuori? Altro che dove: devo e senza interrogativo, con le vocali al posto giusto. Ci manca solo la dislessia.
da “Volevo fermarmi a tre righe ben scritte” (Gorilla Sapiens Edizioni 2019).