Buona o non buona, la mia arte è la ricostruzione di me
Avete il diavolo in corpo, Maestà
Macchè…
Camminiamo storditi nella pioggia (dubbiosi di esistere)
Rabbrividendo (il mio regno per un cappotto)
Contro chi urlare le nostre ridicole umiliazioni
(calcandosi il cappello come una corona)
In questo luogo il cervello si gela (e il cuore)
Perché non ho un cappotto
…
Si invecchia per l’idea stessa che si ha della vecchiaia
(accendendo la radio)
Confort dinamici, i transponder saranno ovunque
Con i led cambierà tutto, niente più filamenti incandescenti
Notte buia e tempestosa (il senso avventuroso)
Qui fa un bel calduccio (Angulus)
(si addormenta e sogna)
Una tigre, una vergine seduta presso un pioppo, un corvo vola basso, arriverà lo sposo (?)
La mia mente vede e il mio cuore se ne sta allegro per conto suo
L’arte produce pezzi di mondo in cui abitare
La realtà è sempre più radicale delle ipotesi più radicali
…
Buio tutto il giorno (la nostra agitazione, la nostra immobilità)
Leggiamo Brecht
Non riceviamo notizie
L’inverno sarà lunghissimo
Cosa ci darà la forza per resistere, Galileo
La purezza, maestà, funzionerà, vedrete
Non c’è tempo e non c’è gloria
L’arte mi ha tolto energie mentali, forza fisica e non abbiamo un soldo, Galileo
Ma state piangendo, Maestà
Chi, io, no, mai, forse, mhm, che dici, è assurdo
Cos’è il pensiero
Ronzio cerebrale, flusso transmentale, pulviscolo elettromagnetico
Senso dell’universo, infinito gioco del linguaggio
(siamo le sole creature ad avere un linguaggio complicato?)
Rimandi/ Contatti/ Ispirazioni/ Selezioni/ Memorie/ Dimenticanze
Pensavo che pensare è un po’ come prepararsi a morire
Come organismi siamo destinati a una fine irreversibile
Vicina o lontana ma comunque certa
Diversamente dai meccanismi o supplementi tecnici
Mi segui, galileo
Venite a letto, Maestà (è stata una giornata orribile), calmatevi
Questo vostro continuo andar su e giù, questo blaterare, mi agita, perché fate così