ACQUA DAVANTI E VENTO DIETRO

 Divembre.  1.2.

Frattanto, laggiù, sì, proprio nello stesso punto dopo poco fa era sbucato il leone, alta sull’erba alta e crepitante, capricciosa come soffi di vento primaverile, appare, scompare e riappare sollevando stertorosi turbini argentati di pappi fluttuanti e maculando indelebilmente la Notte, una serpeggiante coda felina. Svariati, tentennanti tentativi d’avvicinamento precedono – intollerabile attesa!!! – lo scatto fulmineo e il balzo esemplare del ghepardo che piomba con gli artigli sfoderati sull’ampia schiena muscolosa dell’incredulo leone. Inevitabile, tra le due belve si scatena un ferocissimo corpo a corpo…Ho le ginocchia che fanno giacomogiacomo… Non voglio vedere… Chiudo gli occhi. Quando li riapro, il ghepardo, con il pelo arruffatissimo ma, miracolosamente illeso, torreggia, annasando rumorosamente l’aria satura d’odio, sulla carcassa dilaniata ed orrendamente acefala del leone, che si contorce in un lago di sangue già grumoso ma ancora fumante. Quanto mi sono divertito a rincorrere con lo sguardo la grossa testa leonina rantolante mentre rotolava lenta ma inafferrabile verso la selva tenebricosa!!! Pochi attimi dopo però, quando mi sono accorto che il ghepardo era scomparso dal mio campo visivo, sono impallidito! Per non parlare di come mi sono sentito quando, sgomento, ho percepito sul soffitto la sua canagliesca andatura da grosso gatto: un disorientante girogirogirotondo d’intrallazzanti passi felpati, piccolipiccoli sì, ma che riempono d’assordanti echi l’angosciante silenzio calato improvviso nella stanza. Dev’essere stata una paura cieca, sorda al buon senso che mi suggeriva insistentemente, e a ragione, di restar fermo dov’ero, quella che m’ha fatto correre verso la porta-finestra! Il ghepardo è già qui, bell’accoccolato sulla soglia! Sogghigna. Passa e ripassa di continuo la spessa lingua corallina fra i folti baffi e mi punta addosso quei suoi liquorosi occhioni birbanti… Mentre indietreggio verso il centro della stanza, ora illuminata a giorno dalla luce squillante di mille e mille lampadarii e appliques, accarezzo con mano impacciata – vano, estremo, puerile tentativo che vorrebbe scongiurare ciò che è ormai inevitabile – la grassa collottola dell’animale che insinua con studiata, insana invadenza il grugno solleticoso fra le mie indifese, sudaticce pudenda…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ANGOLO DESTRO PAGINA 31
Da quando ho letto di quell’uomo che amava volontariamente dimenticare tutti i nomi, ho cominciato a conservare le parole con Read more.
WALPOLE
L’ultima scalpellata ha spezzato il ciglio sinistro fino a sotto il seno ascellare. Succede ai folli che bramano la perfezione. Read more.
IL PICCOLO JOACHIM ASPETTA I GENITORI ALL’UFFICIO SPIAGGIA 7
Il piccolo Joachim aspetta i genitori all’Ufficio Spiaggia 7, è biondo e indossa un costume blu scuro. L’annuncio viene ripetuto Read more.
ORA IL SILENZIO
ora il silenzio impone ossessione pragmatica omnia forse inspir’ando two lights two lights e il coraggio ululato a paure pure Read more.
Tentativi di golpe fungino. 2
. del poco cinema avvistato] del miraggio mondialpol promemoria] acutil bromometil vista lago della città serve lo scalo un ciclo Read more.
da I GIORNI QUANTI (110)
“Siamo troppo lunghi dentro letti in asse, o troppo accucciati nelle poltrone tonde. Eppure avevi belle spalle, poco fa.” I Read more.
UN IMPASTO
8.94   un impasto in forma di susina croccante sapore morbido di pistacchio zuccherato vanigliato di colore avorio bruciaticcio un Read more.
Portami a ballare un finale diverso (8)
Spegni la luce prima di uscirmi dal cuore, qualcuno sennò potrebbe pensare che sia ancora occupato. Colpiscimi e stordiscimi, se Read more.
ASTRAGALO
Non so cosa pensano gli altri del proprio letto, magari nemmeno ce l’hanno, un letto, e perciò mi riesce difficile Read more.