Che fai tu vivo in mezzo ai morti?
(Da una lettera di Jeanne Maigre a Edoardo De Candia)
effettua ampi cenni con le mani. produce eventi. la credibilità è borghese. effettua minimi solchi nella roccia. esplode in proposizioni. effettua rapide quanto inutili flessioni sulle braccia. accumula parole che rimangono stressate. certi apici ci trattengono sulla cima, sulla parte superiore degli eventi con cui sembrano coincidere. il decoro è borghese. effettua lunghi lanci a mezz’aria. simula icone ancorate alla parte sbagliata dello schermo. in circostanze diverse, le radici degli alberi avrebbero trattenuto il terreno. effettua decisi solchi nella roccia. sono schegge elementari che accendono il pensiero. ci addormentiamo con facilità rinviata, sviando il panorama dallo sguardo. effettua svariati giri di riscaldamento. non corre, disperde ogni credibilità. non si cambiano le cose dall’interno se una classe detiene un potere su un’altra classe. certe piante hanno radici fuori dal terreno. agita le braccia in assenza di discorso. un tempo utopista anarchico, ora materialista storico al culmine del disincanto. il processo democratico è una menzogna del capitale: i canoni sono borghesi. l’addomesticamento inizia con la paura, trionfa nell’ intrattenimento. questo esercizio, ultimo oggetto di una serie abbandonata, promuove una domanda: come si diventa erbacei e disinvolti? uno spargimento di sangue.