Un boato entusiastico scuote la sala – migliaia di voci acclamano in coro il nome di MacLoss – applausi a scrosci, battimani eccitati.
La cabina stampa, una grossa struttura in metallo, fluttua sulla sala convegni. Al suo interno una troupe televisiva filma tutto. “Prendimi MacLoss in primo piano… più centrato.” – “Ecco, bene. Fermo così.” – riflessi fluo della tutina – “Adesso in basso. Metti a fuoco.” – “Che scarpe ha? Ci capisci di moda tu?” – “Fodera in Jersey, si direbbero stivali di gomma.” – “Stringi.”
Mentre MacLoss si gode il tripudio, la giovane euforia dei partecipanti si diffonde in vapori di ascelle e bidè stantii che salgono a spirali verso il soffitto.
In preda all’entusiasmo un ragazzo dei Ghiacci Rossi sputa contro la poltroncina di fronte. Di fianco un coetaneo lo incita: “Ancora, ancora… sciogligliela tutta!” – saliva acida che gocciola lungo lo schienale – sfrigolio di piccoli rivoli fumanti.
“Cazzo fai, merda rossa?” Una ragazza di Nede scatta in piedi, furibonda.
“Mi hai rovinato la camicetta.”
Il ragazzo se la ride col coetaneo a fianco. “Oh, le ho rovinato la camicetta…”
Il viso della ragazza si contrae in una smorfia indignata. Da ferma spicca un balzo librandosi sopra il ragazzo dei Ghiacci, che si ritrae spaventato all’indietro. Un raggio di elettricità blu le sprizza da sotto la gonnellina a pieghe. La scarica colpisce la patta del ragazzo arroventandola. Urla sotto forma di vibrazione sottile si propagano in cerchi concentrici – gli occhi del ragazzo sono flash vuoti riempiti di dolore e immagini di carne a brandelli.
“Stringi sull’uccello del ragazzo. Deve vedersi mentre si incenerisce.” – “La puzza arriva fin qua.” – “Bene così.” – odore rancido di fish and chips – “Non fateci caso.” – “Dov’è la nediana?” – agenti della sicurezza si agitano in platea – “La stanno ammanettando.” – “Ce li hai?” – “Dammi un totale.” – “Più centrato sugli agenti…” – “Perfetto!”