Il nipote gli diceva: “Voi rockettari del kazzo siete fortunati”.
“Ah, sì, e perché?”.
“Ma perché il rock non finisce mai. Nel rock la vita si prolunga, secondo me indecentemente, attraverso i decenni. In giro ci stanno ancora rockstar ultrasettantenni, dei veri, osceni dinosauri, tipo i Rolling, McCartney, Neil Young, i Pink Floyd, Who, Zeppelin, eccetera, che non ne vogliono sapere di smettere, che non vogliono ritirarsi e godersi il loro resto di vita da pensionati miliardari. Continuano ad esibirsi, svociati ed artritici, ripetendo inesausti se stessi. Vogliono morire sul palco, gli stronzi, con le parrucche, le dentiere, i lifting, tenuti su da non so più che mix di droghe e di farmaci energizzanti”.