Le parole di MacLoss turbano i ragazzi e le ragazze della Carne Torta, geneticamente regolati su elevati livelli di sensibilità. Si picchiettano confusi i becchi di passero sui petti, generando una musica simile al suono di nacchere al vento.
“Stringi sui becchi.” – “Voi… dateci dentro coi primi piani.” – “Ne voglio tre in contemporanea.” – “Quanti saranno? Riesci a contarli?” – “Dicono che sia il loro modo di combattere lo stress.” – “Fanno tenerezza, vero?” – “Sembrano bambini sul seggiolone a cui è caduto il becco al posto del ciuccio.” – “Filmato tutto?”
“Adesso”, prosegue MacLoss, “vi prego di alzare le mani e di condividere con me forse il momento più solenne di questo meeting…” – selva di mani che si solleva simultaneamente – come farfalle timide le dita – cerchi di luce dei riflettori corrono a zig–zag sul pubblico. “Intoniamo insieme l’Inno delle Nazioni Ambientali.”
Dagli altoparlanti in sala parte la musica – le luci si spengono – solo MacLoss resta illuminato e immobile al centro del palco. Tutti cantano:
PUOI SENTIRE IL SUONO DI MADRE TERRA
È COME IL SUONO DEL FRAGORE DI MOLTE ACQUE
È IL SUONO DELL’ADORAZIONE CHE PROVIENE DAI NOSTRI CUORI
SONO GRIDA DI ADORAZIONE INNALZATE DA PERSONE DI OGNI LUOGO
ALZATE LE VOSTRE VOCI PER FAR CONOSCERE IL SUO NOME
CANTATE
PUOI SENTIRE LA PAROLA CHE CREO’ L’AMORE
E POI LA DISSE A OGNI CUORE
AMIAMOCI INSIEME TRA GLI ULIVI E GLI ABETI
NEI LAGHETTI E NEI TORRENTI
LAVIAMO VIA LA SPORCIZIA DEL PIANETA CON LA GIOIA
CANTATE
LA PAROLA DI MADRE TERRA E’ VERITA’
ADESSO LEI E QUI NEI NOSTRI CUORI
HA SQUARCIATO I NOSTRI PETTI DI FOTOSINTESI D’AMORE
ALZIAMOCI CON LEI E RISPLENDIAMO
VOLGIAMO I NOSTRI OCCHI LONTANO
AL PIANETA CHE VERRA’