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Gattomammone beveva Negroni alternandolo con Martini, detestava il sole, fumava senza respirare, cantava come uno chansonnier sull’orlo del suicidio, scriveva da dio. Vestiva con sobria eleganza e frequentava le sale teatrali, in passato era stato un mediocre attore da cantina, adesso i direttori del teatri di Broadway avrebbero fatto carte false per averlo anche per un attimo sui loro palcoscenici. Ma lui rifiutava sdegnosamente, dopo che la più famosa primattrice giamaicana di cui era perdutamente innamorato lo aveva piantato per il nano del circo.