INDIFFERENZA
La sedia che occupava al bar non è rimasta vuota. Ogni mattina, quando era in vita, era possibile vederlo al bar della piazza, seduto a fumare e a osservare quanto accadeva. Il suo spazio corporeo è stato prontamente sostituito.
La sedia che occupava al bar non è rimasta vuota. Ogni mattina, quando era in vita, era possibile vederlo al bar della piazza, seduto a fumare e a osservare quanto accadeva. Il suo spazio corporeo è stato prontamente sostituito.
6 Con la malinconia che correva lungo il pelo, preferiva le taverne di periferia dove in annoiata solitudine apriva mezz’occhio alle saltuarie femmine che, puntualmente, adoravano srotolargli la maestosa ed inesauribile coda che sapeva esibire come nessun altro.
Mutazione [irriflessa] intrecciata al destino. Nell’involucro libertario. Nell’addio incisivo che matura e preme sulla (s)regolazione degli ambienti attigui _ricompattanti il suolo. Sono state cancellate le enumerazioni e problematizzati i tempi di una decifrazione vivibile. Eri su queste strade. Tra le coscienze acerbe per una rappresentanza di luci soffici ri-cosparse di …
Sempre. Ci sono giorni. Ne parli. Ci ritorni. Giorni in cui si ricorda. Vi accade che un morso morda. (08 settembre 2017)
Sulle note finali dell’Inno le luci si riaccendono. MacLoss, sguardo coinvolto e severo, domanda che il ragazzo dei Ghiacci Rossi ferito venga condotto sul palco. “Lo voglio qui, di fronte a me.” Subito alcuni agenti della sicurezza lo recuperano, trasportandolo con cautela. Il ragazzo geme come un sonar, in frequenze …
matasse microbi ritagli di Matisse restano secretati in mobili metallici con visorino lo squaglio di questi] il turnista è dispari restano in misura multipla un ossido fuori ‘orbita a richiesta evasa farfuglia dei mitici degli atomici un affare se lo stato innaffia i viali se lo stelo sopravvive al clòro …
Se fossi stata Vito sarei stata un ingegnere, avrei saputo riparare un lavandino e costruire uno scaffaletto. Forse avrei imparato a non piangere, e a chiudere un circuito elettrico. Avremmo litigato per l’ultima sigaretta ed esultato per ogni gol a calcetto. Ma non sono mai stata Vito, sono nata femmina …
“Qualcuno, in realtà, ce n’è”. “Non li conosco. Resta il fatto che sia il rock duraturo sia il rap a scadenza o già scaduto alla fin fine sono funzionali al sistema, anche se non ci e gli pare. Incanalano rabbie e malesseri giovanili, e di fatto li neutralizzano, li …
La ruggine che deborda dal petto ginnico del vissuto tosto elemento di sconfitta: allieti ora lasciare la lite delle cornici storte. A monte non c’è paese di casa né all’altare la preghiera cresimi nodo di dolere d’era.
Queste parole che si schierano l’una dopo l’altra rigo dopo rigo emergono (da dove?) e vorrebbero risucchiarti; tu da un canto le lasci fare, dall’altro poni distanza tra te e loro, le sorvegli diffidente. Le cantine di Lisbona, che non si salvano (che non vogliono salvarsi) dagli umidori del Tago …