Scrosci di applausi travolgono MacLoss, che si inchina grato – pioggia di fiori lanciati dalle gallerie – un garofano blu atterra vicino ai suoi stivali. MacLoss lo raccoglie e se lo appunta all’occhiello della tutina, mentre lascia il palco per scendere tra il pubblico in delirio. Squadre di agenti della sicurezza formano un cordone di protezione intorno a lui. MacLoss percorre la platea circondato dal pubblico, che spinge sul cordone cercando di forzarlo – mani tese che sbucano tra i corpi compatti degli agenti – “MacLoss, MacLoss… Guarisci anche noi!”, grida qualcuno. Giunto all’uscita della sala, si toglie gli auricolari e li scaglia in aria con gesto trionfale da sposa col bouquet. Un gruppetto di nediane si butta a intercettarli in volo – “Arrivederci, ragazzi”, dice.
“L’uscita è importante!” – “L’hai preso il garofano?” – “Massimo risalto ai dettagli.” – “Più a fuoco… di più…” – “Così, bravo.” – “Zooma sul cordone degli agenti.” – “Le nediane con gli auricolari… vai su di loro adesso” – nediane che ballano felici in platea con gli auricolari di MacLoss tenuti in bella mostra – “Sovraccariche come circuiti a corrente alternata a cui è stato aumentato il voltaggio.” – “Riprendi! Riprendi!”
Dopo l’uscita di MacLoss un banco di albini delle Terre Acriliche, bardati come cavalli da tiro con giogo e finimenti, si presenta sul palco trainando una grande vasca di pietra su ruote. La vasca contiene una colonia di mamba che striscia e si aggroviglia attorno a vecchi faldoni ammuffiti. Uno dei ragazzi, il più alto, si stacca dal giogo e, raggiunto il centro del palco, annuncia solenne: “Che il sorteggio del Protocollo abbia inizio. Avanti i volontari.”