A quelle parole anche gli altri ragazzi acrilici si liberano del giogo. Con passo sicuro si avvicinano alla vasca di pietra, inginocchiandosi uno dopo l’altro ai suoi lati. Hanno pelli bianchissime e fluenti capigliature color cenere.
Il ragazzo alto attende che tutti si siano sistemati, poi grida: “Pronti??? Via!!!”
Di scatto i ragazzi balzano in piedi e affondano simultaneamente le braccia nel groviglio dei serpenti – massa di sibili striscianti – mani che rimestano tra squame verdi – piccoli occhi che si schiudono dietro maligne membrane nittitanti – gli scatti flessibili dei mamba all’attacco – ZACK! – ghiandole velenifere si svuotano come scroti in un amplesso – “Ahia!”
“Stringi bene, così.” – morsicature a tappeto sulla pelle dei ragazzi – “I dentini… si vedono i segni dei dentini?” – “Bella ripresa!” – “Passala al ralenti.”
Un ragazzo esulta: “Ne ho trovato uno!” Le sue braccia tumefatte sventolano un faldone ingiallito ricoperto di pelle di muta. Sul faldone campeggia la scritta “PROTOCOLLO DI RISULZIONE AMBIENTALE N°8 – ZACK! – ZACK! – ZACK! – “Ahia!” – “Ahia!” – “Ahia!” – sussulti di frangette albine – “Ecco il secondo!”, strilla un altro ragazzo – “PROTOCOLLO DI RISOLUZIONE AMBIENTALE N°5”.