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In quel campo d’azalee Gattomammone s’era ritrovato dopo una notte di pioggia autunnale violenta lenta e fragrante. Come se quell’aria intensa e impalpabile lo attirasse versononsisadoveocosa. Un’aria che lo aveva fatto riemergere dopo secoli dal gomito di quella scaletta d’aprile: un’aria musicale, disegnata da un pittore preraffaellita, che orientava le nuvole verso quel punto d’infinito su cui aveva fissato lo sguardo.