Gli anni folli vissuti da Anna e stipati in un diacronico diario intimo come un confuso libro d’ore / o una confessione di tra elusiva ed esplosiva che mescola alla rinfusa fatti veri e inventati, / le cose accadute e quelle che avrebbero potuto accadere, / i pensieri quotidiani e i più reconditi e tortuosi percorsi dell’immaginazione, anche adulterata, / tra l’oltranza del desiderio focoso e il terribile o l’inaccettabile degli atti compiuti…
Anna che a diciotto anni si scopre anarcoide nello spirito e irriverente nell’animo, / che esibisce compiaciuta la grana della voce tra erotica e scorbutica…
Anna che a vent’anni, libera e selvaggia, cavalca nella vita al galoppo / o si libra in aria secondo un volatile rapace che piomba sulle sue prede sessuali / senza che neppure possano accorgersi di essere diventate sue vittime / e che poi lei abbandona, consumate e depredate di ciò che di più prezioso non sapevano nemmeno di avere…