Quadro 9 (Tracce di una conversazione tra l’orizzonte e un albero) 20/11

È sempre novembre (piaccia o no)

In mattinata omeopatia e bufera di neve

Nel pomeriggio ci curiamo lo stomaco con un Barbaresco

Bicchiere di cristallo (magnifico bicchiere), Maestà

Ci beveva il nonno, con gli amici suoi, nelle occasioni speciali

(andando verso il fuoco)

Freddo/ Tristezze adolescenziali

Fazzoletti/ Morbidezze

L’ottusità di un raffreddore

Cieli immensi e grumosi

Occhi gialli che ci osservano

(tremando)

Chi sono io, Galileo (domanda tragica per eccellenza)

Nessuno sa, Maestà, nessuno mai saprà

Il buono a cui bisogna tendere…

(è sera)

Un buon odorino di stufato

Sfinimenti (non è stata una buona giornata)

(lunga pausa)

Nemmeno il giornale oggi (lo sciopero)

Stiamo e non stiamo (siamo nel mezzo), le posizioni intermedie sono le più pericolose

(pausa)

Tutto si aggiunge alle mie nobili lacrime

Anche i re se ne vanno, ahimè, e come cose volgari svaniscono

Oh per carità che orrore

Sento lo sguardo indifferente e superiore degli animali tutti

Sento lo sguardo degli oggetti (imperturbabili e stabili)

Gli oggetti mentono sempre

 

 

(Da “La questione del Gatto”, inedito)

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