È sempre novembre (piaccia o no)
In mattinata omeopatia e bufera di neve
Nel pomeriggio ci curiamo lo stomaco con un Barbaresco
Bicchiere di cristallo (magnifico bicchiere), Maestà
Ci beveva il nonno, con gli amici suoi, nelle occasioni speciali
(andando verso il fuoco)
Freddo/ Tristezze adolescenziali
Fazzoletti/ Morbidezze
L’ottusità di un raffreddore
Cieli immensi e grumosi
Occhi gialli che ci osservano
(tremando)
Chi sono io, Galileo (domanda tragica per eccellenza)
Nessuno sa, Maestà, nessuno mai saprà
…
Il buono a cui bisogna tendere…
(è sera)
Un buon odorino di stufato
Sfinimenti (non è stata una buona giornata)
(lunga pausa)
Nemmeno il giornale oggi (lo sciopero)
Stiamo e non stiamo (siamo nel mezzo), le posizioni intermedie sono le più pericolose
(pausa)
Tutto si aggiunge alle mie nobili lacrime
Anche i re se ne vanno, ahimè, e come cose volgari svaniscono
Oh per carità che orrore
Sento lo sguardo indifferente e superiore degli animali tutti
Sento lo sguardo degli oggetti (imperturbabili e stabili)
Gli oggetti mentono sempre
(Da “La questione del Gatto”, inedito)