Per un errore nel dosaggio delle spezie mi è capitato di aprire un varco dimensionale nell’ampia, profonda, rassicurante padella in ghisa di cui mi vanto con gli amici da sbronzo.
Si allarga o si restringe, il varco, a seconda dell’intensità della fiamma.
Se spengo, quando poi riaccendo la padella affaccia su un altro altrove.
Cucino per universi paralleli, io, e benché il cibo non torni indietro per poterlo mangiare, se solo riuscissi a riprodurre l’errore in altre padelle, su altri fornelli, in alti soffritti, sarebbe un attimo ad avviare un franchising.
da “Volevo fermarmi a tre righe ben scritte” (Gorilla Sapiens Edizioni 2019).