GENEALOGIA DELLA FAMIGLIA HUIN

E anche se Hyau Huin, il Terziario, stasera, dopo aver trasportato i suoi centocinquanta chili nella veranda dice a sé stesso con un sospiro quanto sia stato faticoso trascinarsi fino a quel punto della casa, gli eventi fanno ineluttabilmente il loro corso. Una mollica sferica di iridio-platino del peso di due etti inizia la sua risalita copiando i venti gradini della scala che portano dall’ingresso al piano superiore, rotola sul parquet ed entra in una camera da letto finendo la sua corsa in un incavo su uno dei due comodini. Basta fermarsi in un punto qualsiasi, percorrere il corridoio, stare sul pianerottolo o anche soltanto guardare da un angolo qualunque dell’ingresso, per assistere incessantemente alla stessa scena. Come incessante è l’attimo in cui Hyau Huin, dopo aver trasportato i suoi centocinquanta chili nella veranda, dice a sé stesso con un sospiro quanto sia stato faticoso trascinarsi fino a quel punto della casa. Solo un rumore di metallo rompe sempre a una precisa scadenza l’incubo di Huay Hiun, detta Terziaria, che sogna quell’ossessione. Un grido blocca ogni venti minuti la risalita della sfera.  La madre di Hyau Huin il sospiro del figlio: ogni quattro ore per prendere un semolino.

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