Anna a trentanove anni raggrumata nell’ekphrasis di opere per lo più censurate / dai soloni del mercato o dell’accademia o del regime vigente e cogente…
Anna a trentun’anni con la gamba fratturata, che pensa di essere stata miracolata / nel tremendo incidente, ma non assolta / e che si avvinghia alle sue ossessioni, che insegue le possessioni, / che sente puzza di bruciato nelle roventi passioni…
Anna che a quarantacinque anni si rigira nel nulla e sfugge alle maligne cospirazioni, / che si rifugia nell’ebbrezza del vino novello e insiste a posare a femme fatale / che gioca cleopatrica con l’aspide mortale che saetta la lingua venefica / in un soggiorno liberty tra un mobile bar e una dormeuse verde bottiglia…