LACRIMAE RERUM 17

(landolfiana)

 

Un tempo giocavo d’azzardo

e la mia pingue paghetta

la intascavano i marpioni.

Io aspettavo con l’ansia dell’innamorato

la depredazione, cercando prestiti,

risparmiando, tutto per accedere

a quella saletta fumosa,

a quei canaglieschi compagni.

Ora sono morti o vegetano assistiti

da badanti bulgare, e io non gioco più.

Sono un padre e un marito oculato;

escogito altri stratagemmi però,

perché ho sempre bisogno di essere

depredato. Come posso vivere sennò?

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