Era un armadio enorme, antico, pieno di un buio che sembrava invitarti a entrare. Vieni ad assaggiare i miei odori, sono impregnato di mani, cosce, glutei, pupille. In un lento viavai, come placida fuliggine, il buio ondeggiava, poi usciva e rientrava nell’armadio spandendo a spaglio il suo nero di seppia nell’aria. Tu non avevi armi, né scorza. Pronta al sacrificio, osservavi quella bocca spalancata ed esitavi, incerta se accettare l’invito.
SACRIFICIO
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Onirica ζ
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