DUE PAROLE SUL MEETING AMBIENTALE (14)

Arriva il turno delle majorettes delle Pianure di Nede. Salgono sul palco con pom–pon fruscianti e fischietti a ultrasuoni per esibirsi in un numero acrobatico. Scalando l’una il corpo dell’altra formano una piramide di carne alta come una palazzina. Giunta al vertice, la Capitana soffia forte nel fischietto, subito imitata dalle compagne. Una potente onda di ultrasuoni travolge la sala costringendo molti dei presenti a tapparsi le orecchie. Ragazzi e ragazze della Carne Torta, allergici agli ultrasuoni, saltano sulle poltroncine scossi da violente convulsioni – schiuma alla bocca, occhi girati all’insù – “Smettetela!!! Basta! Pietà!”, implorano. Agenti della sicurezza, con defibrillatori e carbonato d’ammonio, intervengono velocissimi. Il Capo degli agenti, mano sullo sfollagente: “Voi laggiù, signorine, piantatela subito!” Gli ultrasuoni cessano all’istante, la piramide si smonta alla velocità di un castello gonfiabile per bambini. Capitana e majorettes si disperdono rapidamente senza che nessuno in sala abbia il tempo di capire quale fosse il messaggio che intendevano trasmettere – forse un ƒ#¼aª? Bisognerebbe seguire le tracce di fischietti e pom-pon abbandonati lungo il tragitto e chiederglielo. Solo che nessuno ne ha voglia, e soprattutto nessuno ha intenzione di ödAÙÅn¥‹ a+Ê# 6 #|#’Ù’ #dØè°E å›,J¶´@ #ö#ád ¾lÆê6 ŒEÏ€4ß âs¥T#C l&í\ turbare l’andamento dei lavori del meeting, benché violarne lo spirito equivalga a tradire i principi sui quali le civiltà sono nate e si sono sviluppate per millenni.