Anna a quarantasette anni, ravvolta nel silenzio, deflagra sullo schermo / in un video un po’ thriller, un po’ horror / dove buca le tenebre, incide la roccia, prosciuga tutta l’acqua / e riscatta il coraggio di tradire una tantum se stessa…
Anna a quarantun’anni che muove dalla transizione alla mutazione / per cogliere l’essenza del rinascere con gli ‘anta’ come leggenda / sino al passo d’addio pronunciato con voce spenta o con linee di danza sghemba, / però il sorriso esulta su una faccia sgherra, ancora assatanata, implacata…
Anna a ventidue anni cinge d’assedio la casa di un uomo che, bizzarramente, non le cede, / ma poi lei sente dentro un cane abbaiare furiosamente e se ne va di corsa, / perché è zoofoba…