MILLECHIODI

Vorrei staccarmi da questo muro ma non ci riesco. Se qualcuno potesse aiutarmi, sono stanco oramai. Mi tengono incollato con la Millechiodi. Sto fisso, a testa in giù, almeno da una settimana. Forse da qualche anno. Non so dirlo di preciso da quando, però è da tanto, troppissimo tempo che sto qui, a testa in giù, appeso al muro come un vecchio calendario. Sono stanco. La gente che va in giro nella stanza sembra che cammini sul soffitto, ma lo so che è una mia impressione, visto che li guardo da sottosopra. Cerco di attirare la loro attenzione, li chiamo, chiedo aiuto, ma nessuno mi dà retta. Vanno e vengono dal vivaio. Forse nascono lì, germogliano nel vivaio, e poi vanno in giro dove capita. Il vivaio è una pianura vasta come l’Amazzonia, mentre la stanza dove mi tengono appeso è stretta e affollata, non si respira, si muore di caldo. Perché vengono tutti qua dentro? Che ci vengono a fare? Vengono perché sanno che ci sono io? Non credo. Nessuno mi dà retta. Li chiamo, ma non mi sentono. Non mi vedono neppure. E io sono stanco. Non ce la faccio, non ce la posso fare. Qualcuno mi aiuti. Almeno una spugna intrisa di acqua e aceto.

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