*(3)

 

Pezzo a pezzo ho rovinato il limite

le briciole attirano formiche, elementare. I bambini

le guardano e sorridono e dipanano

una ricreazione.

 

Comincia ancora, dopo, e.

 

Dalla fossa delle mani verso l’alto

si disfano i contorni chiari al tatto.

Si celano nel tuorlo delle cellule.

Almeno con due vite:

una

di più, una

di meno… forse un crampo, un accavallamento

qui, e la sparizione, in superficie d’acqua, del riflesso –

qui, la sospensione de-

i punti crea lo spazio, questo, albergo

o casa una casa che sta. Che fa presenza. Piena di vittime che indugiano

e parlano. Ossa e brina una benda

dopo l’ennesimo aprile.

 

(Puoi finire

solo continuando.)

 

Ma non c’è nessun pericolo:

la terra non si muove, non più, le scosse

i monti contengono. Silenzio. Né sibilo né rombo.

Il sole non si muove, le case abbandonate dalla frana.

 

(da SCENARIO, TAUT editori 2022)

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