Ci sono poesie
che nascono infelici.
Tu le guardi,
le acconci,
le metti in posa,
ma sono nate storte
sono nate in fretta,
sotto la doccia mattutina
o fra le ciglia
nel primo sonno della sera
o al semaforo fra un rosso
e un verde repentino
o nel lavandino di cucina,
mentre intravedevi
fra le foglie frastagliate
della tua lattuga
un verso scaltro
e un po’ maldestro,
inafferrabile e leggero,
volare via tronfio di elio:
mai il verso si fa gesso.