ARTIGIANI DI PAROLE
Scrivo con la penna e col rasoio parole che nascono per caso, olio su ferite, lama fra le ossa, celano scintille che innescano altre pene. Sono cicatrici, non coltello. Sono impronta, non martello.
Scrivo con la penna e col rasoio parole che nascono per caso, olio su ferite, lama fra le ossa, celano scintille che innescano altre pene. Sono cicatrici, non coltello. Sono impronta, non martello.
Non ci sono ancora abbastanza studi per capire se è una cosa oggettiva oppure una persuasione personale Quando ci saranno abbastanza studi per capirlo sarà una cosa generale Come si fa a capire quando ci sono abbastanza studi? Non c’è un’unica maniera però si può dire che …
Così una nenia di morte Attende lo scolorire, Risa da parte di qualcuno. Il muraglione fra il petto e l’origine Mitraglia ormai chi non sei Se non scialle vedovile L’età scanzonata del supplizio. Plico di stelle accattone alla porta Inventano di sopprimere le rondini Così muratrici di nidi da bunker. …
Il giorno dell’ostensione si avvicina, ma noi non siamo pronti. Abbiamo provato mille volte a incollarlo, ma non tiene. I pezzi si staccano e non si possono riattaccare. Il nome non si appiccica al cognome, il pane non si attacca alla gamba, l’orecchia non aderisce agli odori, il fico non …
sapendo l’andamento proprietario si intasca, si inscatola. prima si fa merce, poi diventa il brooker di sé stesso. ha steso una pienezza sulla tavola tonda. sulla tavola spicca un centrino tondo ricamato a mano di macchina. in serie. li vendono i cinesi. prova a vendere la serie. il brevetto. …
breve descrizione da leggere qui. non sta piovendo, sta gocciolando insieme. la truffa dell’ondata di caldo. i tuoi accenti permanenti: sulle prime labbra: secche. ad una certa fermata che odora di mattone. perché rifiutare le pietre ai bambini? richiede braccia lunghe, un giorno d’estate. un nimbo navale sopra i poeti. …
Sono l’ospite di una casa di luci ed ombre dove si aggirano fantasmi che ansimano come questo vento che fa sbattere le persiane e, senza pietà, mi spinge nella stanza più alta dove si accende il rumore dell’alba, senza pietà per i gechi che impazzano accanto alle feritoie e rido …
dammi più lento il tuo respiro ch’io possa rasserenarmi del ritorno tanto il mondo sarà sempre così sopraggiunto a questo vento ingannevole ho sognato un albero germogliare foglie e rami e noi (da KHAMSIN – frammenti di scrittura – Marco Saya edizioni, 2021) su autorizzazione dell’autrice
6. nè alto nè basso una media di modi gentili di ricevute certo allo stesso tempo che modi erano dove] si sistemava barre autolivellanti réclames gemellaggi per la cortese attenzione gli scavi terminano fuochino