C’è che a volte mi riguardo le nostre fotografie, e sto a serate a pensarti compulsivamente, all’indietro – ad altre primavere verde bottiglia. E succede invariabilmente che la vigile coscienza faccia scudo sulle immagini troppo ravvicinate, sul nudo, ad esempio – o su scene di passeggio nei boschi, tranquilli, io e te, a parlare di quasi nulla. E da ultimo va così, che ti scopro intera, fino al tuo profumo: un profumo, allora, che portavano tutte le ragazze del vostro gruppo. Ti ritrovo nel portacenere, dove scuotevi la sigaretta con un gesto che, quello si, non troverò più mai da nessuna parte.
MS morbide.