Ogni giorno
Luca ripercorre le tracce smarrite per evitare
di ritrovarsi. Ogni giorno
Stella si concede dei momenti di riposo
fino a quando qualcuno bussa alla porta.
Ogni giorno Carlo cerca di capire il fluire
dei materiali partendo dalle indicazioni
dentro alle possibili storie su cui ragionare.
Ogni giorno l’orologio di Carlo segna le 17 e 50.
Non importa l’argomento, non importa cosa dice:
il gatto di Luigi è sempre il diverso da zittire.
Ordisce e trama di nascosto. Prepara il terreno
per una sequenza di impennate nella solitudine
del suo microcosmo quotidiano. Il ricordo
del cane di Luca rimarrà impresso nella mente
del figlio di Luca, come un nastro che non scorre
né avanti né indietro (o perché si è rotto).
La memoria produrrà forti disturbi sfaldandosi
come forfora. L’immagine colerà a picco
come un vecchio spezzone di varietà televisivo.
A volte il gatto di Stella presume che
la controparte si identifichi come aggressore.
Carlo preferisce apprendere lezioni dalla vita
senza rimanere disoccupato. Il cane di Luca
guarda alcune persone che lavorano insieme
per salvare un serpente, anche se il serpente
potrebbe danneggiarle.