GLI ASTORI

Le scarpe che l’uomo fabbrica apposta per questi luoghi. E per questa luce. E per ogni tipo di dolore e di devastazione che è costretto a attraversare. Per ogni caccia al rinoceronte, ogni passo a due, per ogni operaio vetraio intento a guardare. Queste scarpe che però mia moglie dice non calzino alla perfezione, che ci vorrebbe un punto – almeno – un mezzo punto in più. Vede? Esce il primo dito.  Dimenticando che qui è tutto fittizio: non esiste il trentasei e mezzo, e neanche il trentasei, né lo zero né l’uno alla quinta. Che la signora cercherà dietro una tenda marrone, ma inutilmente. E anche se proverà a moltiplicare un numero, o a dividere una cifra, o a ritirare uno schiaffo.