da OSPIZIO DI ADDIO – n.11

Svenderò l’ora inquieta La strofetta che resta ai moribondi Basata sul cancello sbarrato. Avaria la flaccida diagnosi È morire che avventa l’unghia. Tanto bracalone l’eremo ferale. Lacrime di sortilegio esser Stata figlia di pazienze nulle Frodi le elemosine fin da sùbito. Le grotte avvengono padrone pessime Scismatiche le rotte di …

LACRIMAE RERUM 29

Gettò  tutti i libri dalla finestra. Li vedeva volare nel ventoso pomeriggio, cadere sull’asfalto, bianchi, rossi, gialli; volavano facendo un breve fruscìo e lieve era il tonfo; li gettava uno ad uno; una danza gli parve, un canto. Quando qualcuno gli chiese perché, lui rispose:”Ero stanco”.

SCAFFALE 102 – 160125

Dèpliants animati per artisti invecchiati Niente selfie nel cesso (come le dive) Ho un ratto matto sulla spalla Sono gli orrori che la vecchiaia scatena L’arte non insegna nulla (e non deve) b Deambulare pigramente tra il torpore e il sublime Avviluppato in una solitudine amniotica Nebbia che non va …

BECCO BUNSEN e altri stereotipi

15. è in provincia le fòrmica di miccia detto che all’angolo entra nel vano nel sipario scartano in filiere stracche uno nell’angolo uno si somma butta giù tutto] assorbito nel generale di angolo con le parti abbrutite che non è possibile replicare o postdatare la sua velocità compensa il minimo …

(S’INTRECCIAVA)

Al piano Croce col primo sole S’intrecciava la palma l’ulivo il rosmarino, Verso sera scolorava sangue e viole, Come un’eco l’osanna del mattino.

EGO FRAMES – 02

: il mediorientale Kabir Milagar cullava col suo canto ‘sorella sconfitta’ / ed avvisava: “warning! enter at your own risk!” / ma nessuno sembrava dargli retta o peso / io poi lo interrogavo: mi saprebbe definire la sua agogica? / e Kabir pronto replicava: no, perché questo input da cui …

CHISSA’

Passeggiare, osservare gli spazzini con le ramazze antiche, fatte con l’erica, che da noi si chiama scopa (appunto) – scegliere le buste giuste, col colore giusto, il vetro, la carta, l’umido, la plastica: è diventato difficilino buttare la spazzatura, e raccoglierla anche di più. Si continua a passeggiare – rimpiango …

STORIA DI NAVI 2 (Venetsya)

Dicono facesse la spola tra Bakù e le isole invisibili del Mar Caspio che sono nodi di vapori, scaglie di luce, canti senza scaturigini. Isole non-isole, forse alcoliche fantasie di marinai. E non si trascuri quanto segue: molti ne parlano – nessun testimone oculare l’ha mai vista all’ancora nel porto …

PATWICHA

I Patwicha delle Ande vivono ad alta quota, dove manca l’ossigeno. Benedetti dall’ipossia, trotterellano confusi in preda alle allucinazioni, colpendosi l’un l’altro, ridendo, gridando. Alcuni, scoordinati e tachicardici, rovinano a volte giù da un pendio e, nell’ignara ilarità generale, si schiantano al suolo rompendosi il collo. Sono felici.

POI SI VEDRA’

Se io sventro sette condomini di dieci piani, tu dovrai far esplodere una cattedrale gotica, allora io bombarderò due ospedali e tu mi risponderai facendo crollare una scuola e una villetta unifamiliare, poi io sparerò sulla folla nel centro commerciale e a te non resterà che mitragliare i passanti sul …