NON PORTA MUTAMENTI

Siamo all’interno di un virpul cinque fuochi. Qui è ancora giugno, ma un giugno che in più ha raggiunto la perfezione: è immarcescibile. Lo vedi dai colori del cielo che non stingono, e da una nuvoletta che sbuffa perennemente dal tubo del gas al piano cottura. Lo vedi da enormi rampicanti che salgono verso la bocca del forno. Dal grido del capocordata che ci conduce sicuro sotto le falesie di acciaio. Dalle scarpe leggere che calza. Qui, non fa mai caldo né freddo, ci avvisa. Scendete pure tranquilli. E noi scendiamo infatti. Lungo il cammino s’incontrano altri viandanti, carovane, renne in transumanza, anche se lui continua a rassicurare: qui non farà mai caldo né freddo, il piede non inciampa, la strada è agevole e non marcisce. Nell’ordine, perciò, incrociamo: il treno Lima – Huancayo delle 13,45, coi suoi 69 tunnel e 58 ponti; 12 facce d’uomo irreplicabili; la mano di una casalinga di Madeira che inforna la tipica tortillas del posto. Persino la grigia Arles e Beaucaire incrociamo e uno che ci chiede se ne abbiamo visti altri dei suoi. Persino noi stessi. Uno per uno nel viaggio di ritorno. E il capocordata che si ripete fino all’ossessione: qui non farà mai caldo, né freddo.