ENTITA’

ENTITÀ (6)

Sa che è una serata che non esce nessuno. Che incontrerà nessuno. Niente luna. Quasi freddo. Giusta nebbia. Partorirò nel piacere, dice.

E, appena appena sforzandosi, chiude gli occhi.

 

ENTITÀ (5)

Vestito con un giaccone verde, pantaloni fustagno, scarpe estive nere. Una bambina in braccio. Mi chiede col tu: abbassa il finestrino. Lo abbasso. Dammi cinquanta centesimi. Rialzo il finestrino. È vestito come oggi sono vestito io, penso, pensandomi. Forse sono io. Ma non ho una bambina in braccio. Tiro dal taschino fustagno cinquanta centesimi. Riabbasso il finestrino. Lui non c’è più.

 

ENTITÀ (4)

Oggi, anche i gatti sembrano distratti. Come me. Non mi sentono, non mi guardano. Non puntano gli occhi di tigre. Non si scansano, non balzano, non scartano verso il bordo della strada. Oggi, devo averne messo sotto due.

Due, perché quando mi addormento, eccoli.

 

ENTITÀ (3)

Due settantenni. Forse si amano ancora. Lei scende dall’auto furiosa. Lui, dopo un po’, la cerca. Come da fidanzati, diciotto anni lui, qualcuno in più lei. Incredulo e impaurito. Scomparsa. Ma, come allora, la trova. Nascosta tra molta gente che aspetta, come allora, la corriera. La tira via. Le fa male. Finiamola con questa vecchia sceneggiata. Lei prova a scappare un’ultima volta. Lui le afferra la lunghissima coda. Per pochi secondi migliaia di capelli grigi si materializzano nella sua mano.

 

ENTITÀ (2)

C’è una curva. Autostrada Palermo-Messina. Prima di questa curva mio padre mi si siede accanto. Mi dice: ricordati di questa curva e rallenta. Io: abbiamo una macchina nuova papà, più moderna. Da 180 passo a 160, poi a 140 poi ai 100 che è la velocità in cui la abbordava lui. All’uscita della curva mio padre abbassa il finestrino e rivola via.

 

ENTITÀ (1)

Esistono microcreature di dio. Le dimensioni sono quelle delle zanzare del diavolo. Invisibili. Come meduse solcano l’aria. I nostri occhi possono soltanto sognarle in controluce. Confuse nel pulviscolo non si infrattano. Hanno eliche che, nella foga di non apparire, perdono. Però non precipitano. Continuano il volo dentro coni di luce perdendosi per sempre. Hanno natura e sorriso trasparenti. Si distinguono perché vuote dentro. Solo involucro. Invidiatissime dalle farfalle.

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