“Non è importante…” / 4

È un misuratore osseo pomeridiano di incredibili qualità – posatosi appena appena sul polso – a dire che il peso deve essere quello, e che a nulla vale la nostalgia di un liceo agli ultimi mesi, di una prima patente a esso correlata, di una taglia ancora cinquanta; ma esattamente a quale area di questo tanto, tutto universo di oramai bilioni di anni lo dica, non è mai ben chiaro. Così, tentiamo già la sera stessa di ridurre quelle che un tempo si definivano gratificazioni; e dunque, in sostituzione di, assecondiamo, senza alcun rilancio o esitazione, la proposta di un piatto, di un mare al vapore, che – dicono – viva a eccezionali profondità, giù, in fondo. E se non fosse che ogni cosa è anche un’altra cosa, che ogni cosa è, per la naturalità di un sistema siffatto, sempre un’altra cosa, chiaro che nella riorganizzazione dei pianeti che si inseguono in testa, questo è nulla più che un invito a immergersi, a verificare oggi ciò che si è lasciato perdere ieri, e sì, forse per tanto, troppo tempo.

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