PRENSILITA’ DELLA MANO

Capirà bene, egregio signore, che qualunque terapia farmacologica – e sottolineo qualunque – in assenza dell’ammalato non sortisce il minimo effetto.  D’altronde, potrebbe mai concepire la prensilità di una mano se non ha oggetti da afferrare? Un suono, se non ha ascoltatori? Un volo Roma-Berlino, che ne so, un treno Parigi-Lione, ma anche il 107 che a Palermo sta portando lei medesimo dalla stazione centrale a San Lorenzo, non arriverebbero a destinazione in assenza di tempo, o arriverebbero perennemente senza approdare mai. Probabilmente, tra le possibili – e sottolineo, tra le possibili – assisterebbe a scene come questa: l’autista che accosta al marciapiede, la bussola che si apre, la gente che si alza e affolla il corridoio. Lei che schiarisce la voce, dà un’occhiata alle nuvole, comincia a scendere la scaletta senza scendere mai.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

quale magnifica (da INSETTI 2002)
il pianeta sta per chiudere quale magnifica condizione   l’associazione degli agonizzanti lambisce frenetica il periodo Read more.
COSE DEMENTE
parlo, io, invece, parlo come fosse pioggia, temporale di parole, parlo sempre, io, niente zitto mai, giusto il dormire, che Read more.
da I GIORNI QUANTI (111)
Di un collega al giornale racconta il fotografo. Via Mariano Stabile, tarda mattinata domenicale. Avevamo finito, avevo le fotografie, saremmo Read more.
monologo esteriore n. 4
non ho ancora imparato a pensare un pensiero alla volta con queste maree che inondano me tra la cucina [e Read more.
SONNO
Stiamo dormendo e mentre mi abbracci diventi un manichino. Diventi leggerissima e galleggi nell’aria. Siamo circondati dalle acque. Siamo circondati. Read more.
da DIARIO PALERMITANO (13)
Fragore assordante. Forse è caduto un palazzo. Con il motociclo svolto a destra; alle spalle, fumo e polvere. Svolto a Read more.
CHI SONO
mi chiamo Ettore Bultrini, di professione estrattore. C’è un ritorno di minaccia nella parola che designa il lavoro che faccio, Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 72
Morirò col fiato al collo E da sùbito figuro di perdermi Nella manciata di anni che mi offende. Cialda amara Read more.
L’ANIMA DEL GATTO 6
Si disse tra noi arancio trifogliato spinosissimo e fu già sopra ad ogni ramo, attendeva già al mappale dieci della Read more.