PIATTO CON TRE POLLASTRE LESSE

Riguardo l’abitudine che ha di salutare tutti – cose, persone, animali, città, luoghi dimenticati – non ha molto da aggiungere: vengo dal freddo, dice, e questo basti. Di lei, invece, snocciola ogni particolare: si vede che ne è innamorato. Odora di eclissi di luna, è a rischio idraulico, scivola sulle …

3 momenti kon ciccio

a (1992) la tua percezione non è allentata come la mia – mi colpisce il suo intatto appretto – è una percezione quasi rigida tanto è di fresca acquisizione e genera nell’immediato scompigli attorno e quindi (percependosi in quei scompigli) si scombicchera si autorivoluziona e cosi accade che l’appretto neppure …

LACRIMAE RERUM 36

Eravamo tutti morti. Era un giorno beato di sole ma solo per i vivi e noi eravamo tutti morti. In pace, per quel che significa. Ci guardavamo senza vederci, ciechi ad ogni luce sotto quel sole beato che baciava la lieta famiglia d'erbe e di animali. Ma non noi che …

TALALTRO

Poiché Socrate è stato premiato dalla storia con la celebrità per aver introdotto in filosofia i moderni temi dell’etica, dell’estetica e dell’epistemologia, a coloro che – per lo più suoi contemporanei – s’occuparono d’altro, ci si riferisce in genere ed ingiustamente come presocratici. È difficile, risalendo a tempi così remoti, …

PRIMA DELL’ALBA C’E’ QUESTO

prima dell’alba c’è questo cielo blu scuro davanti – s’intona al suono fisso del frigo ha corpo robusto gli guarda le spalle. il cielo è blu chiaro – cade l’occhio su qualcosa di rotto – resta (come sperava) la voce fissa a forma di corpo alla fine il cielo sbianca …

TENERO POMERIGGIO CREMA SU LANA D’UNCINETTO

(Le scorciatoie vennero presto riconosciute come una terribile perdita di tempo, inevitabile per noi ragazzi.)   Passa, uguale a se stessa, l’ora più ampia al largo di zollature e rotture di terre e di clausura. Lasciata un’effige fissa, una virata gentile, dai banchi e dai sermoni planando polverose ambizioni un …

MOZART SUONA PER L’ORECCHIO DI VAN GOGH (1)

  mozart imbraccia l’organetto e dice na ja, gut! e le azzurre labbra di arles avviano il canto dell’estate che guizza nei sottotetti erano anni senza segnalibri perché leggevamo tutto e tutto d’un fiato: porte, androni, sottoscale, scantinati: e mozart che suonava per l’orecchio di van gogh sapeva manipolare le …

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nei corridoi di superficie bianca vengono a mille causa prurito. Abbiamo lasciato un pezzo da visitare un video. personalmente non credo che contenga insetti

da I GIORNI QUANTI (17)

“Sedendosi, non sedendosi sedendosi, non si risparmiano le pulci.” Con un sorriso il nobile capitano se la cavò anche questa volta. La ciurma verde lo ascoltava incantata. E, intanto, un cimitero, ma che dico, un lazzaretto di farfalline intorno il cero votivo che mi aiuta a leggere. Un anarchico non …