(si aspetta di vedere riflesso
nella musica isterica
che non manca di estetica)
bottiglie allineate di alcool.
gira la carne un giro di vita.
lattina piadina kebab.
pizza coca patatine
gente quanta gente.
entra ics conta spiccioli chiede un ^cuba libre^.
fuori fa un freddo interiore che a ridirlo
non scalda il cuore. è la rima che guasta e la festa si arresta. ascoltiamo tekno qui nel kebab. entrano certi viandanti di numero tre. b taglia carne dal rotolo e v sta seduto.
mi chiedo qualcosa ma non mi rispondo.
con tutto ma senza piccante. due panini. una coppia. un tatuaggio sulla nuca del tipo.
il ragazzo non trova i rifiuti e cambia musica. e parliamo di lingue e dialetti. di berberi e francesi. poi mette shakira. salek si chiama e vende la frutta. a un mercato vicino è vestito bene. meglio di quell’italiano che offre e tracanna la birra con lui.
la musica è alta. egli dice qualcosa in francese. salek risponde che non ha capito e lui ride. la frutta che vendo è la migliore. e tu di dovi
vieni? quel est ton pays? mi squadra come fossi uno sbirro in borghese.