ANGOSCE DI UN MATEMATICO NAPOLETANO (5)

(Palazzo Cellammare)

mi chiedi se c’è distanza tra la matematica e la poesia (no, non ce n’è) ● suoni Brahms e dalla strada risponde un organetto sulle note di Addio Lugano bella, umile e baldanzoso, allegro e preoccupato ● mi chiedi se c’è distanza tra la politica e l’amore (no, non ce n’è) ● nella tazzina di Capodimonte vuota, sul pianoforte, verserò l’assolato caffè del dopopranzo e intesserai allora relazioni tra sondabile e insondabile, tra lacrima e mare

 

ti lascio solo mentre sale notte. io, che sono il numero, mi congedo ora da te, m’immergo nel vento, insieme scenderemo al porto ● avrò nostalgia. molta.

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