da OSPIZIO DI ADDIO – n.24

L’andarsene del tarlo di morire

Giochi in bellezza la giostra di prima

Quando qualcuno d’indicibile mi amava

Contro il pastrano ghiacciato.

L’ordigno fuori guerra mi precipitò

Dannata lo stesso senza pace

Né scivoli di bimbi di sorriso.

Morirono le porcellane della nonna

Senza resine rimasero gli abeti

Ebeti le lune che ne vennero.

Vizzo anemone di cattedrale

La moria delle carrette senza vicolo

Le curvature verso il chissà.

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