da OSPIZIO DI ADDIO – n.25

Sovente oscura perdere battesimo

Lento scivolo all’ombra di perdenti

Elemosina del faro l’arcipelago venoso

Sotto la pelle livida di vecchi.

E poi comunque non mi chiamo più

Che argine per non affogare

Le creste di galli che non cantano più.

Senescenti le stelle da tempo opache

Gridano le scemenze di pregare

Parenti di menzogne le finestre

Oscurate. Re del trivio non connettere

Le membra screpolate da calcina

Addirittura dotta.

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