SCUSAMI

Quando hai chiuso la portiera della macchina con un colpo secco, avevo la gamba che sporgeva e l’hai tranciata di netto, ma non te ne sei accorta, non ci hai colpa, e neanch’io me ne sono accorto, del resto. Della gamba tranciata. Non è uscito neppure sangue, non ho provato neppure dolore. Mentre ingranavi la marcia sgommando, allo specchietto abbiamo visto l’arto che rotolava sull’asfalto, ma lo scambiammo per un copertone vagante, per una carcassa di volpe, non so. Come potevamo immaginare che fosse una gamba? Del resto, dopo un leggero prurito, il moncherino si arricchì di qualcosa come un germoglio di carne e in pochi minuti una gamba nuova cominciò a crescermi più bella e più forte di prima. Perciò non so proprio cosa mi sia preso quando mi sono trovato in tasca quel coltello a serramanico. Ti ho costretta a bloccare la macchina, appena il tempo di scendere e ciac te l’ho piantato in gola. Scusami, non so cosa mi è preso. Vedo che non sei ancora morta, ma non preoccuparti, continuo ad accoltellarti e presto sarà tutto finito. Scusami, faccio in fretta, scusascusa. Perché, vedi, sopportare l’insopportabile si può.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

UN IMPASTO
8.94   un impasto in forma di susina croccante sapore morbido di pistacchio zuccherato vanigliato di colore avorio bruciaticcio un Read more.
Portami a ballare un finale diverso (8)
Spegni la luce prima di uscirmi dal cuore, qualcuno sennò potrebbe pensare che sia ancora occupato. Colpiscimi e stordiscimi, se Read more.
ASTRAGALO
Non so cosa pensano gli altri del proprio letto, magari nemmeno ce l’hanno, un letto, e perciò mi riesce difficile Read more.
Un canone sul pericolo di piacere I
Occhi pinare sput e qui lavoro leggondi are su tutte  le fedi e le divise ca ssiamo fare con gli Read more.
CHECK-OUT
24 non sono bravo con gli addii con 12 niente stasera portami a vedere un film sdraia il tempo a Read more.
ORA CHE NON PASSA
e taglia il fiato, s’arruginisce di bestemmie, s’infanga di rabbia, il Capo. Non ci arriva a trent’anni, ma suo padre, Read more.
Alla follia di Banvard tutti (4)
In questa scena del film è inverno a Berlino. Durante il breve tragitto in metropolitana, lo sconosciuto disegna sul libro. Read more.
UN TAMBURO
Sono il tamburo di tutte le guerre, quando una guerra mi carezza la guancia, mi gratto il naso e sparo. Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 71
Incrinata da un bavero di spine Sono il rampollo acido del monte L’aurora buia di chi lavora Di chi divora Read more.