Allo scalo ferroviario di Cuneo il capostazione-musicista guarda gli scambi: sono precisi e non sbagliano un solo scatto. Brillano lucidissimi alla luce del giorno, fanno dolcemente scartare i locomotori che, rigorosi, si avviano al deposito oppure alla composizione del convoglio o trascinano per accelerazioni graduali le carrozze verso la stazione successiva.
Il capostazione di Cuneo ama i convogli di decine e decine di vagoni-merci che, in entrata, decelerano, ma senza fermarsi attraversano lo scalo e hanno sulle fiancate nomi in molte lingue.
Riaccelerando in uscita indicano la direzione di Parigi nel cui cielo si levano ancora le mongolfiere. Per chi sa vederle.