Qui vanno davvero a terminare i treni e la strada ferrata (questo non è un modo di dire): pochi chilometri oltre ci sono il Capo di Santa Maria di Leuca e il mare.
Due vagoncini a trazione diesel uniscono il (quasi) ultimo paese del Capo al capoluogo di provincia, ma sappiate che tutti questi composti che per etimologia risalgono a “caput” mentono: nella distanza infinita dalle vere capitali (condizione anche felice, per certi versi) (Napoli? Roma? o non piuttosto Milano e Zurigo e Düsseldorf) c’è tutto l’affondare in un tempo immobile che non conosce né riscatti né resurrezioni.
Il conducente non può superare i 40 km/h, la campagna sfila lentissima ai lati, tu leggi e rileggi Bodini e La luna dei Borboni.
Ma è doveroso andare oltre.