SENZA TITOLO

guardo, mezzogiorno, tutt’e due
il primo piccolo e robusto, il secondo ben slanciato e snello, si fermano, stanno a
lungo sottacqua, si manomettono, si estromettono reciprocamente, si interpolano,
seppelliscono nella fanghiglia del fondo le 12 misure di cui complessivamente
disponevano, scompaiono alla vista, lunga attesa, radiotelefono pronto, non
riemergono, l’acqua del fiume è lenta grigia densa, non compaiono, poi in superficie
bollicine di onde che si allargano in cerchietti che non interferiscono e dal centro
delle bollicine, qualche istante prima della scomparsa, salgono verticali e sottili
catenine d’oro che agganciano i rami degli alberi e tirano giù, gli alberi vengono
sradicati, coprono il fiume, affondano, il fiume scompare, resta un solco tortuoso che
viene giù dalle montagne e visita l’intera regione pianeggiante, nessuno riesce a
fermarlo, impera per anni distruggendo coltivazioni campagne boschi foreste l’intera
fauna. non rimane traccia di niente. il solco infine si allarga si distende si appiana,
affiorano concrezioni lesioni picchi, viene il vento, suoni fischi tronaglie foschie
velano il cielo, il giorno e la notte scompaiono, rimane una persistente bassa
luminosità blurosa, tenui ed estese aurore magnetiche iniettano nell’;aria suoni
ininterrotti e ordinati che precipitano sulla superficie delle terre e prima le screpolano
poi scompigliano la successione degli strati, trasformano i materiali in altri assai più
duri e infinitamente più leggeri che hanno forme spaventosamente variate illeggibili
impermeabili, ogni suono a ogni colore a ogni ulteriore movimento di tutto quello che
c’era ora non c’è più nulla, tranne la luminosità blurosa che si diffonde su tutto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CUPOLE, MIRAGGI E VENE UMANE
La figura dell’uomo senza volto non è infrequente nelle discussioni delle sorelle Nakamura. Ciononostante, la più giovane tra loro nutre Read more.
notte che è giorno
che non riesco a dormire a luce spenta. Di notte casa mia è un covo d’elettricità, negli angoli più remoti Read more.
VIALE DEL RACCONTO
povera piattolina che non sai l’amore, la tragedia, il mal di denti, che non sai la serotonina, e i vizi Read more.
Tentativi di golpe fungino. 1
. il pungitopo appartiene alla categoria dei deterrenti dei] distopici la manovra a scatto irreversibile mancano] dall’elenco i nomi che Read more.
Portami a ballare un finale diverso (7)
Se solo tu riuscissi ad allacciarti da sola quel vestitino per me irresistibile, mi eviteresti degli sbalzi di temperatura corporea Read more.
da I GIORNI QUANTI (109)
“Abbiamo avuto un mostro in campagna.” D.A.M. Io sono uno scheletro. Sono il mio scheletro. Nessuno può togliermi dalla poltrona Read more.
CORONA
Perderai ancora tempo con le bolle di sapone, con la pace bipolare e gli adesivi di liquirizia, riguardando foto senza Read more.
VIENE FUORI (da INSETTI 2002)
trovato il pettine locali schiarite saranno foschie con isole a tratti si generalmente a tratti no   un pettine settentrionale Read more.
L’ANIMA DEL GATTO 5
Sono stati estratti oggi molti sassi che arginavano la mandibola al pianterreno. Stavano deposti a 30 cm dalla superficie con Read more.