ALLA SALUTE DEL CAPO

Siamo già sazi e ubriachi quando portano a tavola la parte più buona e succulenta della
grigliata. Allora bisogna riprendere a bere e a spolpare. Ridendo masticando scalciando
brindando alla salute del capo. Una lucertola sfreccia sul muro senza voce. Quel che
scrivo si sfalda appena lo scrivo. Quel che penso non può avere voce. Senza voce è il
bicchiere, la tavola, la calamita che attira il chiodo. Sul muro vedo una mosca ferma che
si sta sfregando le zampe. I cancelli non hanno più serratura. Appena lo scrivo, quel che
scrivo si sfalda. Quel che penso, appena lo penso si sfalda. Alla salute del capo. Voglio
stare lontano dal mio tempo.

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