Berskowitz

Loden Berskowitz (1652 – 1743) fu prima di tutto matematico, avvocato, politico, cuoco, spadaccino, operaio metalmeccanico e solo secondariamente filosofo. Il suo principale contributo fu l’ideare un sistema razionale di descrizione del mondo che rassomiglia moltissimo a quello di Leibniz – questi gli fece anche causa numerose volte, ma l’avvocato Berskowitz si difese brillantemente controbattendo che il sistema di Leibniz non era poi così diverso da quello di Spinoza, o da quello di Spinoso, o da quello degli atomisti e così via. Vinse sempre per pedanteria. Secondo lui l’universo andrebbe descritto come un insieme di corpuscolini poco più piccoli di una zanzara, toroidali, zigrinati, smaltati e tenuti assieme da una non specificata colla ontologica. Ogni corpo è un corpuscolino di questo tipo o un aggregato semovente di corpuscolini. In ogni corpuscolino poi, tutti gli altri si riflettono e riflettendosi si rendono percepibili, conoscibili, persino edibili nei casi che tutti possiamo immaginare. Dio, dal canto suo, sarebbe un aggregato infinitamente vasto di tutti i corpuscolini esistenti, in cui l’unità trascende la parte e che avendo come proprietà di comprendere il tutto, tutto può, tutto sa e tutto vuole. Gli accidenti del divenire sarebbero dunque espressione della libera volontà di questo grande ammasso di ammassi di cosine, che potrebbero essere altrimenti, ma sono come sono. Come tutto ciò renda conto di qualcosa non è chiaro. Poiché, indaffarato com’era nei numerosi altri impegni, la gran parte della sua filosofia è annotata in post-it, brevi scarabocchi a piè di pagina dei manuali di diritto e dei libri di ricette, molti sono i punti poco chiari. Nemmeno Berskowitz sembra aver preso sul serio il proprio sistema,tanto che dopo un periodo iniziale di qualche settimana in cui rinunciò quasi completamente a muoversi per paura di disgregarsi e disperdersi nel fluire del tutto, abbandonò la ricerca teoretica e ritornò alle sue occupazioni più dignitose. Lasciò ai posteri una brillante disquisizione sulla legislazione relativa al possesso di sciami di api, una tecnica d’affondo alla sciabola di dubbia efficacia, la ricetta per uno sformato di pesce e numerosi componenti per la costruzione di macchine industriali. In campo matematico, elaborò un complicatissimo sistema di risoluzione delle operazioni aritmetiche che si rivelò sbagliato, nonostante i risultati corretti.

 

dal Manuale di filosofia fantastica (Link, 2022)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Un canone sul pericolo di piacere I
Occhi pinare sput e qui lavoro leggondi are su tutte  le fedi e le divise ca ssiamo fare con gli Read more.
CHECK-OUT
24 non sono bravo con gli addii con 12 niente stasera portami a vedere un film sdraia il tempo a Read more.
ORA CHE NON PASSA
e taglia il fiato, s’arruginisce di bestemmie, s’infanga di rabbia, il Capo. Non ci arriva a trent’anni, ma suo padre, Read more.
Alla follia di Banvard tutti (4)
In questa scena del film è inverno a Berlino. Durante il breve tragitto in metropolitana, lo sconosciuto disegna sul libro. Read more.
UN TAMBURO
Sono il tamburo di tutte le guerre, quando una guerra mi carezza la guancia, mi gratto il naso e sparo. Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 71
Incrinata da un bavero di spine Sono il rampollo acido del monte L’aurora buia di chi lavora Di chi divora Read more.
TESTE
Dice che compaiono solo le teste e che sono di carne, vere e vive. Sembrano tagliate via da un corpo, Read more.
quando c’era il cane
quando c’era il cane i nostri denti digrignavano i denti (fortunatamente c’era una sciarpa). la tua leggerezza era come una Read more.
CUPOLE, MIRAGGI E VENE UMANE
La figura dell’uomo senza volto non è infrequente nelle discussioni delle sorelle Nakamura. Ciononostante, la più giovane tra loro nutre Read more.