Vedo scorrere sulla tua fronte un cinema di gioie e peccati, un cinema poco muto, anzi
che grida. Dice come sei fatto, cosa sei stato. A grossi bocconi si respira aria grassa.
Siamo contemporanei, ma il mio tempo contro il tuo tempo. Eppure voglio tenermi
lontano dal mio tempo e anche dal tuo. Che sono tempi morti. Aspettiamo tempi
sostenibili, fatti a mano. Tempi che scodinzolano attorcigliati ai pali della luce. Un cinema
che grida, sulla tua fronte vedo scorrere. Come se niente fosse. Con balzo di tigre.
GIOIE E PECCATI
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