CATEGORIE ESTETICHE XII: UN FONEMA CONTRO L’IDEA

nella terra delle forme inaccessibili, si mostrano costanti le ossa, le piume disidratate, ora distese friabili, giovani fossili distillati al suolo, segnati forse dalla possibilità dell’altro, dove nell’accumulo si formano luoghi e case e sentieri di fortuna. nella terra delle forme indecifrabili, solo radure e margini di rosso: M. ha una gallina che frutta e un elenco di parole inventate: una forma di lingua che muove le cose. i cinghiali praticavano nuoto sincronizzato, nella fontana del paese: bisce, anatre, pesci improbabili e le rane, a fondo, a crescere col fango e l’acqua e i margini di rosso: dal recinto delle capre, qualcuno che ride: “i poeti lo sanno dove vanno le capre in inverno”. ma ci è sembrato di cadere, di cogliere come dalle botti un residuo di crosta d’universo, di farsi eremiti nei sogni, d’accompagnare fino all’alba un “fonema contro l’idea”, una pratica sonora sconfinata, una radice di mangrovia o un colpo di coda: il resto lo facevano le volpi al cambiare degli anni e delle notti, in un viaggio senza fine nei boschi.