Egli quella mattina
stropicci addosso ai colli gli occhi. il corpo stendi e inglobi svegli. finestra polvere tendina. doccia zucchero granelli di biscotto.
scrivi.
mormora il sole al vento di dirti. che un giorno hai piovuto. l’ombrello si è aperto. rotto. hai toccato il fondo. accettando con la tua la morte del padre. tua. tuer. uccidere. intuirsi ammazzarsi. della vita di te di più era esperto e ora. è sparito. esci ritiri il piumone. a fare la spesa. a consegnare curricula.
(curriculì curriculà. jamme jamme. jamme jamme jà)
poi torni e scrivi non sai. l’opportunismo di giorni smarriti. nel vuoto di dissociazioni di di. finché morte non fa uno di due che non sei stato.
(ok, sbrigati però, sono già le dieci.)
(da Pagina Bianca, Miraggi Edizioni, 2020)