così, essendo un animalaccio periferico, non essendo quotato in borsa, essendo armato di unghie ben tagliate ma non tassate. avendo l’occhio frazionato e la scelta multipla, non avendo alcuna passione per il contatto ed essendo eminentemente colloquiale, essendo un tantino sudato nelle parti che sudano, e quindi geloso delle medesime, essendo a volte aeriforme ma abituato al chiuso, alla densità del chiuso, non potendo così scappare e neppure pensandoci, essendo sempre pronto, una comoda prontezza, avendo mani mobili leggere estensibili vigorose come dovrebbero essere secondo certi intenditori le ali della fregata, ed essendo di panico svelto, essendo senza mestiere ma specializzato in diversi e non irrilevanti settori della pratica proiettiva, essendo sopratutto qui invece di essere la ed essendoci tanti altri addobbati in maniera assai più precaria della mia, avendo l’hobby dell’aristocrazia della massa in forma di snobismo, agito dal disprezzo individuale, che è eredità lineare della periferia verso la periferia, che significa chiudere quello che va chiuso, definire la definizione, non sottrarsi mai alla somma alla divisione alla moltiplicazione alla radice all’indice, mancando di accortezza di gratitudine di nostalgia, esercitandomi ad essere e dunque avendo un debole speciale per la complicazione per l’impazienza per la smemoratezza, ed essendo ancora qualche altra matrice che non mi consentono in questo momento di dirvi ma che vi dirò, perché so che debbo dirvi tutto: mi tocca un magazzino di espressioni avariate, con cui devo essere delicato e nello stesso tempo deciso e preciso, non posso permettermi giochi sprechi sfizi. forse rendo meglio la condizione se dico che essendomi imbattuto nel mondo e avendo chiesto al mondo un mondo per trovare il mondo in cui mi sono imbattuto: il mondo mi ha spedito una piccola manciata di piramidi.